APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ
BASTA PAROLE, IL MIO LAVORO
VALE!!
BASTA NOTTI PASSIVE, NOI
SCIOPERIAMO!!
Questo
appello si rivolge
alle
colleghe e colleghi del complicato mondo socio assistenziale,
educativo, socio sanitario.
ai
parenti e ospiti delle strutture residenziali dove portiamo il nostro
impegno e la nostra attività lavorativa nel segno della cura,
dell’assistenza, della
riabilitazione e della socialità.
a
tutti coloro
che hanno
a cuore la dignità della prestazione lavorativa e la qualità
dell’intervento offerto ai pazienti che ogni giorno necessitano del
supporto e di migliaia di lavoratrici e
lavoratori.
A
voi tutti ci rivolgiamo, con voi tutti vogliamo costruire rete e
movimento.
Siamo
educatrici, operatori socio sanitari e
psicologi
ai quali non viene riconosciuto il valore della nostra
attività lavorativa, del nostro
impegno ed
intervento.
Parte
delle nostre ore lavorate nel mese non vengono considerate come
orario di lavoro, e vengono retribuite 2 euro l’ora! Non vengono
conteggiate nel
monte ore mensile, tanto
che possiamo lavorare sino a 32 ore oltre
quanto definito nel
nostro contratto
(oltre a 200 ore al mese per un tempo pieno); settimanalmente
ci capita di lavorare sedici
ore consecutive!
Di
cosa stiamo parlando? Delle famigerate “notti passive”.
Chi
le conosce non ha difficoltà a comprendere le motivazioni per cui
devono terminare; questo appello nasce dalla richiesta di sostegno
alla nostra lotta, impegnati a porre termine all’utilizzo di questa
vergogna.
La
solidarietà è importante, ma vogliamo
cogliere l’opportunità
di costruire una rete di sostegno ai molti che come
noi ancora subiscono
l’utilizzo delle
“notti passive”.
Crediamo sia
una necessità non rinviabile.
Cogliamo
l’occasione, facciamo valere la
qualità del nostro
lavoro, facciamoci forza insieme e chiudiamo
le notti passive ovunque!
Vi
invitiamo, intanto, a firmare questo appello e a portare tutta la
solidarietà necessaria alle lavoratrici in sciopero, che
si asterranno dal lavoro, per 48 ore, il 23 e il 24 luglio.
Spieghiamo di cosa si tratta
per chi non conosce le “notti passive”:
le “notti passive” si
trovano nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle
Cooperative Sociali, definite “servizio con obbligo di residenza
nella struttura”, all’interno di un contratto disastroso per
molti aspetti. Nonostante si trovino sul contratto nazionale, NON
sono legali, lo definiscono le leggi europee e italiane, che sono
prevalenti rispetto ai contratti collettivi. Sono illegali a seguito
delle Direttive della Comunità Europea concernenti taluni aspetti
dell’organizzazione del lavoro, a seguito del D.Lgs. n. 66/2003 che
definisce la nozione di orario di lavoro, dove “si intende per
orario di lavoro qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al
lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della
sua attività o delle sue funzioni”.
Effettuare la notte passiva
significa lavorare oltre le ore del proprio contratto individuale,
infatti, al nostro monte orario settimanale dobbiamo aggiungere le
ore “passive”, non conteggiate nel nostro contratto, lavorando
molto più di quanto definito contrattualmente. Questo significa
aumentare le ore lavorate nel mese, e soprattutto ridurre i riposi,
di conseguenza aumentare la fatica e la
stanchezza, con notevoli
strascichi anche sulla qualità del nostro intervento assistenziale
ed educativo.
Spesso le notti passive
vengono attaccate ad altri turni, con il risultato di trovarsi a
lavorare anche sino a sedici ore di fila.
Al di là delle questioni,
comunque importanti e dirimenti, di ordine giuridico e organizzativo,
è importante valutare l’effetto che l’utilizzo della notte
passiva ha sulle nostre vite “al di là del lavoro”, e della
dignità riguardo al nostro impegno. Lavorare, siccome di questo
abbiamo definito si tratta, sino ad 8 ore, con una retribuzione di
circa 1,5 euro all’ora è francamente indecente!
Rasenta lo sfruttamento più
vergognoso, ci manca solo più definire la gratuità del nostro
lavoro, dopodiché avremo raggiunto la vetta dello sfruttamento più
bieco.
Opporsi alla vergogna di una
retribuzione così minima è doveroso e necessario, anche per
riconoscere la dignità reale del nostro lavoro.
Sulla definizione di “attivo”
e “passivo” vale la pena soffermarsi ulteriormente: non potremo
mai paragonarle al riposo al di fuori del luogo e del tempo
lavorativo.
Non possiamo lasciar
descrivere la notte passiva come un momento “in cui si dorme, e non
si lavora”, in quanto sono molto differenti la nostre attività,
sul luogo di lavoro o al di fuori di questo, in orario notturno.
Essere a casa propria, assieme
ai propri affetti, disporre di un sonno e di un riposo tra le mura
della nostra casa, invece di un luogo di lavoro che ci predispone
all’immediata attivazione, dovrebbero di per sé bastare a definire
la diversità tra l’essere a disposizione del servizio o a riposo.
Inoltre, non essere presenti
sul luogo di lavoro, per 1,5 euro l’ora, ci permette di disporre
del nostro tempo a proprio piacimento, come dovrebbe essere nei
momenti al di fuori dell’orario di lavoro;
non importa se a casa, con i
propri familiari o da soli, a cena con amici o per tutta la notte,
svegli o dormienti...la differenza sta nella possibilità di disporre
del nostro tempo di riposo secondo i propri interessi o
desideri...diversamente è lavoro, e va retribuito.
Seguono le firme:
nome e cognome
|
lavoro
|
primi
firmatari
|
|
Gian Luca Sasia
|
Educatore (di seguito ed)
|
Alessia Secci
|
ed
|
Bruna Fina
|
operatrice socio sanitaria
(oss)
|
Luca Settembre
|
psicologo
|
Cristiana Rabbia
|
oss
|
Monica Dutto
|
oss
|
Petragallo Elisa
|
ed
|
Joyo Tito
|
oss
|
Mititenu Isabela
|
oss
|
Ruggiero Giovanna
|
oss
|
Chiesi Massimo
|
Cub
|
Milena Vasta
|
oss
|
Bejar Beatriz
|
oss
|
Imelda Pranop
|
oss
|
Maria Lucchese
|
oss
|
Lalla David
|
oss
|
Isela Felix
|
oss
|
Blonscar Perez Herrera
|
oss
|
Arcangelo Serra
|
oss
|
Alex Amendolia
|
Coordinatore Rifugiati Cub
|
Paschetto Marzia
|
oss
|
Cuccu Elisabetta
|
oss
|
Ninarello Giuditta
|
oss
|
Piccolo Davide
|
oss
|
Cosimo Cresci
|
ass. di base
|
Veronica Carta
|
educatrice
|
Simone Buccoliero
|
parrucchiere
|
Sergio
Zamburlin
|
geometra
|
Sara Doronzo
|
Insegnante
|
Manuela Tassitano
|
assistente alle autonomie
|
Olga Bertaina
|
Unione Inquilini Cuneo
|
Cub Sanità Cuneo
|
organizzazione sindacale
|
Lorenza Ameglio
|
assistente alle autonomie
|
Margherita Martini
|
badante
|
Non Una Di Meno Cuneo
|
|
Stefania Leone
|
oss
|
Guglielmi Severino
|
|
Sorrentino Rita
|
|
Manuela Guglielmi
|
impiegata
|
Valentina Candiloro
|
|
Ferrero Anna
|
educatrice professionale
|
Stefania Leone
|
oss
|
Francesca Mancuso
|
oss
|
Giuseppe Vacca
|
|
Michela Chiappero
|
educatrice
|
Giuseppe Dell’Aera
|
Rsu Cub aso Mauriziano To
|
Alessio Farina
|
oss
|
Alessandra Gondolo
|
insegnante
|
Teresa Panzera
|
baby sitter
|
Pautasso Riccardo
|
|
Selene Girello
|
psicologa
|
Antonello Lazzarini
|
|
Astegiano Roberta
|
artista
|
Alessandra Passera
|
insegnante
|
Cinzia Guastavino
|
insegnante
|
Mara
Gianolio
|
insegnante
|
Laura
Marzanati
|
oss
|
Grazia
Poretti
|
|
Domenico
Matarozzo
|
|
Emanuela
Giordanino
|
insegnante
|
Massimo
Tomasi
|
|
Maria
Moffa
|
|
Maria
Grazia Favalessa
|
|
Silvia
Fiorito
|
|
Maurizia
Tavella
|
|
Fina
Franca
|
Addetta
mensa
|
Cristina
Bergia
|
commessa
|
Maria
Fina
|
casalinga
|
Pellegrino
Barbara
|
oss
|
Pietro
Melon
|
oss
|
Giancarlo
Ferrero
|
oss
|
Barbara
Vanara
|
oss
|
Aldo
Fina
|
operaio
|
Paolo
Grammatico
|
|
Mauro
Piccinelli
|
educatore
prof
|
Alina Rojas
|
oss
|
Gioacchino Fina
|
muratore
|
Tiziana Giustetto
|
oss
|
Rinuccia Casalis
|
oss
|
Etzin Castromonte
|
oss
|
Bouda Najat
|
oss
|
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