mercoledì 22 luglio 2020

tantissime firme di solidarietà in pochi giorni!! si va allo sciopero!


APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ

BASTA PAROLE, IL MIO LAVORO VALE!!
BASTA NOTTI PASSIVE, NOI SCIOPERIAMO!!


Questo appello si rivolge

alle colleghe e colleghi del complicato mondo socio assistenziale, educativo, socio sanitario.

ai parenti e ospiti delle strutture residenziali dove portiamo il nostro impegno e la nostra attività lavorativa nel segno della cura, dell’assistenza, della riabilitazione e della socialità.

a tutti coloro che hanno a cuore la dignità della prestazione lavorativa e la qualità dell’intervento offerto ai pazienti che ogni giorno necessitano del supporto e di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

A voi tutti ci rivolgiamo, con voi tutti vogliamo costruire rete e movimento.




Siamo educatrici, operatori socio sanitari e psicologi ai quali non viene riconosciuto il valore della nostra attività lavorativa, del nostro impegno ed intervento.

Parte delle nostre ore lavorate nel mese non vengono considerate come orario di lavoro, e vengono retribuite 2 euro l’ora! Non vengono conteggiate nel monte ore mensile, tanto che possiamo lavorare sino a 32 ore oltre quanto definito nel nostro contratto (oltre a 200 ore al mese per un tempo pieno); settimanalmente ci capita di lavorare sedici ore consecutive!

Di cosa stiamo parlando? Delle famigerate “notti passive”.

Chi le conosce non ha difficoltà a comprendere le motivazioni per cui devono terminare; questo appello nasce dalla richiesta di sostegno alla nostra lotta, impegnati a porre termine all’utilizzo di questa vergogna.

La solidarietà è importante, ma vogliamo cogliere l’opportunità di costruire una rete di sostegno ai molti che come noi ancora subiscono l’utilizzo delle “notti passive”. Crediamo sia una necessità non rinviabile.
Cogliamo l’occasione, facciamo valere la qualità del nostro lavoro, facciamoci forza insieme e chiudiamo le notti passive ovunque!

Vi invitiamo, intanto, a firmare questo appello e a portare tutta la solidarietà necessaria alle lavoratrici in sciopero, che si asterranno dal lavoro, per 48 ore, il 23 e il 24 luglio.


Spieghiamo di cosa si tratta per chi non conosce le “notti passive”:
le “notti passive” si trovano nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali, definite “servizio con obbligo di residenza nella struttura”, all’interno di un contratto disastroso per molti aspetti. Nonostante si trovino sul contratto nazionale, NON sono legali, lo definiscono le leggi europee e italiane, che sono prevalenti rispetto ai contratti collettivi. Sono illegali a seguito delle Direttive della Comunità Europea concernenti taluni aspetti dell’organizzazione del lavoro, a seguito del D.Lgs. n. 66/2003 che definisce la nozione di orario di lavoro, dove “si intende per orario di lavoro qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni”.

Effettuare la notte passiva significa lavorare oltre le ore del proprio contratto individuale, infatti, al nostro monte orario settimanale dobbiamo aggiungere le ore “passive”, non conteggiate nel nostro contratto, lavorando molto più di quanto definito contrattualmente. Questo significa aumentare le ore lavorate nel mese, e soprattutto ridurre i riposi, di conseguenza aumentare la fatica e la
stanchezza, con notevoli strascichi anche sulla qualità del nostro intervento assistenziale ed educativo.
Spesso le notti passive vengono attaccate ad altri turni, con il risultato di trovarsi a lavorare anche sino a sedici ore di fila.

Al di là delle questioni, comunque importanti e dirimenti, di ordine giuridico e organizzativo, è importante valutare l’effetto che l’utilizzo della notte passiva ha sulle nostre vite “al di là del lavoro”, e della dignità riguardo al nostro impegno. Lavorare, siccome di questo abbiamo definito si tratta, sino ad 8 ore, con una retribuzione di circa 1,5 euro all’ora è francamente indecente!
Rasenta lo sfruttamento più vergognoso, ci manca solo più definire la gratuità del nostro lavoro, dopodiché avremo raggiunto la vetta dello sfruttamento più bieco.
Opporsi alla vergogna di una retribuzione così minima è doveroso e necessario, anche per riconoscere la dignità reale del nostro lavoro.
Sulla definizione di “attivo” e “passivo” vale la pena soffermarsi ulteriormente: non potremo mai paragonarle al riposo al di fuori del luogo e del tempo lavorativo.

Non possiamo lasciar descrivere la notte passiva come un momento “in cui si dorme, e non si lavora”, in quanto sono molto differenti la nostre attività, sul luogo di lavoro o al di fuori di questo, in orario notturno.
Essere a casa propria, assieme ai propri affetti, disporre di un sonno e di un riposo tra le mura della nostra casa, invece di un luogo di lavoro che ci predispone all’immediata attivazione, dovrebbero di per sé bastare a definire la diversità tra l’essere a disposizione del servizio o a riposo.
Inoltre, non essere presenti sul luogo di lavoro, per 1,5 euro l’ora, ci permette di disporre del nostro tempo a proprio piacimento, come dovrebbe essere nei momenti al di fuori dell’orario di lavoro;
non importa se a casa, con i propri familiari o da soli, a cena con amici o per tutta la notte, svegli o dormienti...la differenza sta nella possibilità di disporre del nostro tempo di riposo secondo i propri interessi o desideri...diversamente è lavoro, e va retribuito.


Seguono le firme:

nome e cognome
lavoro
primi firmatari

Gian Luca Sasia
Educatore (di seguito ed)
Alessia Secci
ed
Bruna Fina
operatrice socio sanitaria (oss)
Luca Settembre
psicologo
Cristiana Rabbia
oss
Monica Dutto
oss


Petragallo Elisa
ed
Joyo Tito
oss
Mititenu Isabela
oss
Ruggiero Giovanna
oss
Chiesi Massimo
Cub
Milena Vasta
oss
Bejar Beatriz
oss
Imelda Pranop
oss
Maria Lucchese
oss
Lalla David
oss
Isela Felix
oss
Blonscar Perez Herrera
oss
Arcangelo Serra
oss
Alex Amendolia
Coordinatore Rifugiati Cub
Paschetto Marzia
oss
Cuccu Elisabetta
oss
Ninarello Giuditta
oss
Piccolo Davide
oss
Cosimo Cresci
ass. di base
Veronica Carta
educatrice


Simone Buccoliero
parrucchiere
Sergio Zamburlin
geometra
Sara Doronzo
Insegnante
Manuela Tassitano
assistente alle autonomie
Olga Bertaina
Unione Inquilini Cuneo
Cub Sanità Cuneo
organizzazione sindacale
Lorenza Ameglio
assistente alle autonomie
Margherita Martini
badante
Non Una Di Meno Cuneo

Stefania Leone
oss
Guglielmi Severino

Sorrentino Rita

Manuela Guglielmi
impiegata
Valentina Candiloro

Ferrero Anna
educatrice professionale


Stefania Leone
oss
Francesca Mancuso
oss
Giuseppe Vacca

Michela Chiappero
educatrice
Giuseppe Dell’Aera
Rsu Cub aso Mauriziano To
Alessio Farina
oss
Alessandra Gondolo
insegnante
Teresa Panzera
baby sitter
Pautasso Riccardo

Selene Girello
psicologa
Antonello Lazzarini

Astegiano Roberta
artista
Alessandra Passera
insegnante
Cinzia Guastavino
insegnante
Mara Gianolio
insegnante
Laura Marzanati
oss
Grazia Poretti

Domenico Matarozzo

Emanuela Giordanino
insegnante
Massimo Tomasi

Maria Moffa

Maria Grazia Favalessa

Silvia Fiorito

Maurizia Tavella

Fina Franca
Addetta mensa
Cristina Bergia
commessa
Maria Fina
casalinga
Pellegrino Barbara
oss
Pietro Melon
oss
Giancarlo Ferrero
oss
Barbara Vanara
oss
Aldo Fina
operaio
Paolo Grammatico

Mauro Piccinelli
educatore prof
Alina Rojas
oss
Gioacchino Fina
muratore
Tiziana Giustetto
oss
Rinuccia Casalis
oss
Etzin Castromonte
oss
Bouda Najat
oss



















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