MIGRANTI A SALUZZO: situazione al 30 luglio
Gli Invisibili
Comitato Antirazzista Saluzzese
Erano 38 il primo luglio, in un mese sono aumentati: alcuni sono facce conosciute l’anno scorso al dormitorio Caritas, alla casa del cimitero, nell’ex magazzino della stazione, sono arrivati perché chiamati dal datore di lavoro oppure perché sapevano che il piano accoglienza previsto dal comune cominciava proprio il primo luglio; altri sono a Saluzzo per la prima volta, stupiti dalla situazione che hanno trovato, alla ricerca disperata di una coperta per la notte, di una bicicletta per uscire alla ricerca di un ingaggio.
Dormono sui cartoni, sotto un telo di plastica recuperato da una serra, senza corrente elettrica, senza acqua, senza docce e servizi igienici, la solita cucina improvvisata. In questi ultimi giorni è comparsa qualche tenda rattoppata, nonostante gli sforzi per tenere pulita l’area, i sacchi di immondizia si accumulano inesorabilmente perché la raccolta porta a porta non è certo prevista dove pareti e porte non ci sono. Nelle notti di pioggia passano all’interno del recinto per trovare riparo sotto il tetto del Foro Boario, riempiono secchi e taniche di acqua ad una fontana assai distante, fanno i turni per fare la doccia nell’unico bagno disponibile anche per i loro compagni (relativamente) più fortunati del tendone comunale (1 doccia per 35 persone è già molto poco, figuriamoci se si aggiungono anche gli “esterni”). Come sempre ossessionati dai controlli pressochè quotidiani dei carabinieri.
Tra loro circa
20 hanno un contratto, lavorano 10 ore al giorno, fanno lunghi
spostamenti in bicicletta, poi tornano sui loro cartoni, ore di coda
per attendere il turno doccia, mangiando quello che sono riusciti a
procurarsi dividendo le spese con qualche compagno.
Occupano uno
spazio dove di solito trovano posto gli animali per le contrattazioni
e le fiere.
Sono tanti,
tantissimi, eppure sono invisibili!