lunedì 13 luglio 2020

comunicato post prefettura / Sciopero contro le notti passive


BASTA PAROLE, IL MIO LAVORO VALE!!
BASTA NOTTI PASSIVE, NOI SCIOPERIAMO!!

Giovedì 25 giugno abbiamo incontrato in Prefettura a Cuneo il Presidente della Cooperativa Il Solco di Scarnafigi per il tentativo di conciliazione obbligatoria, in relazione alle criticità sussistenti nella Comunità Alloggio.

L’incontro era un ulteriore tentativo per trovare un accordo sulla fine delle notti passive, istituto contrattuale vergognoso, ma le nostre speranze si sono scontrate con un muro di gomma che non ci aspettavamo tanto esteso, infatti ad accompagnare il Presidente della Cooperativa, abbiamo trovato lo “stato maggiore” di ConfCooperative, con il Direttore Provinciale di Cuneo, Pietro Cavallero. E’ apparso subito chiaro che la questione esulava semplicemente dall’organizzazione del lavoro del Solco, di una singola cooperativa, interessando invece in modo più ampio gli “interessi” di diverse cooperative.


Due parole ancora sulla “notte passiva”: NON è legale; lo definiscono le leggi europee e italiane, che sono prevalenti rispetto ai contratti collettivi; effettuare la notte passiva significa lavorare oltre le ore del proprio contratto individuale, infatti, al nostro monte orario settimanale dobbiamo aggiungere le ore “passive”, lavorando molto più di quanto definito contrattualmente. Questo significa aumentare le ore lavorate nel mese, e soprattutto ridurre i riposi, di conseguenza aumentare la fatica e la stanchezza, con notevoli strascichi anche sulla qualità del nostro intervento assistenziale ed educativo. Spesso le notti passive vengono attaccate ad altri turni, con il risultato di trovarsi a lavorare anche sino a sedici ore di fila o più, superando il limite massimo di ore per turno, che sono tredici, e non rispettando le ore di stacco da un turno all’altro, che sono undici.
Lavorare, siccome di questo si tratta, con una retribuzione di circa 1,5 euro all’ora è francamente indecente! Rasenta lo sfruttamento più vergognoso, ci manca solo più definire la gratuità del nostro lavoro, dopodiché avremo raggiunto la vetta dello sfruttamento più bieco. Opporsi alla vergogna di una retribuzione così minima è doveroso e necessario, per riconoscere la dignità reale del nostro lavoro.

Nell’incontro abbiamo compreso come non interessino la fatica dettata dall’utilizzo delle notti passive, non importa il pagamento vergognoso della nostra attività, e neppure il mancato riconoscimento del valore del nostro lavoro, o la qualità dell’intervento portato con l’utenza.

Dopo mesi trascorsi a lavorare in condizioni durissime, in presenza del Corona virus che ha contagiato operatori e ospiti della comunità, l’interesse della controparte, ConfCooperative in testa, come ci è apparso chiarissimo dall’atteggiamento dei partecipanti all’incontro, era solo continuare a perdersi in mille parole senza garantire la fine delle notti passive. Noi ne abbiamo chiesto con chiarezza la fine.

Questo per noi operatrici e operatori è inaccettabile, vadano loro a lavorare per due euro l’ora, stiano loro sul luogo di lavoro per 16 ore, noi ci fermiamo, e scioperiamo.

Faremo uno sciopero come ulteriore passaggio perché termini il nostro sfruttamento, ed utilizzeremo tutti gli strumenti disponibili per modificare un’organizzazione del lavoro così vessatoria della nostra dignità. Se ConfCooperative è intervenuta con tanto ardore perché nulla cambi, sorge il dubbio che l’abbia fatto perché le cooperative loro associate possano continuare a sfruttare in questi termini le lavoratrici e i lavoratori.

Devono sapere che da oggi inizieremo una campagna pubblica ed allargata perché termini ovunque la vergogna della notte passiva! Da oggi ci impegniamo perché ci trovino in ogni cooperativa a loro associata allo scopo di porre fine alle notti passive e a tutte le altre irregolarità.



#IL MIO LAVORO VALE!

#BASTANOTTIPASSIVE!


luglio 2020

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