mercoledì 30 ottobre 2019

Ma quali Sereni Orizzonti, un presente di Precarietà e Sfruttamento!

E’ di questi giorni la notizia dell’arresto del fondatore e presidente di Sereni Orizzonti, Massimo Blasoni, e di altri 7 consiglieri per una Truffa da 10 milioni di euro, su residenze per anziani e minori.
Comprimevano al massimo il costo del personale“, anche a rischio di pregiudicare “benessere e salute” di anziani e minori. Le irregolarità vanno dai rapporti di lavoro al raggiro degli ospiti privati che, a fronte delle rette di degenza pagate, hanno ottenuto prestazioni assistenziali inferiori. La truffa aggravata è ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.
Massimo Blasoni non è nuovo a problemi con la giustizia. Condannato nel 1996 per esercizio abusivo della professione (si era spacciato per consulente del lavoro), ha patteggiato sborsando 400mila lire. Nel 1999 invece una condanna a un anno e 9 mesi di reclusione con patteggiamento e sospensione della pena per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, evasione fiscale, appropriazione indebita, corruzione aggravata, reati commessi dal 1991 al 1996. Nel 2004 aveva ancora patteggiato 6 mesi di carcere sostituiti da un’ammenda di 6.800 euro per delitto colposo di danno e violazione delle regole relative agli infortuni sul lavoro.
Per le Fiamme gialle, le strutture operative della società, “per massimizzare i profitti d’impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità e qualità rispetto agli standard normativamente e contrattualmente previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute”.
Tratto dal Fatto Quotidiano del 24.10.2019


MA DI COSA DOVREMMO STUPIRCI?


Sono anni che scriviamo e denunciamo il sistema dello sfruttamento nelle case di riposo, raccontando della mancanza di personale per aumentare il guadagno, e mancato rispetto di normativa e dei Contratti Collettivi; i nostri ultimi volantini sono intitolati: IL SELVAGGIO MONDO DELLE CASE DI RIPOSO.

La legge regionale prescrive che ogni anziano abbia diritto ad un “tot” di minuti di assistenza, in base alle condizioni di salute, ma questi minuti sono pochissimi, così le ASL risparmiano,e le aziende li tagliano ancora, senza mai aggiornarli.
I carichi di lavoro non incidono solo sulla qualità dell’assistenza agli ospiti, ma sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Quasi tutte le operatrici delle case di riposo, finiscono per avere problemi fisici importanti, in particolare alla schiena e alle braccia. Perché?
Per fare in fretta siamo obbligate a movimentare gli anziani, anche molto robusti e pesanti, da sole invece che in due. Quello che scrive la legge, che una donna non dovrebbe caricare più di 15 kg (e un uomo 20), nelle case di riposo è un sogno!


Di mattina bisogna fare in fretta e perciò spesso non si possono usare i sollevatori e bisogna lavorare da soli mentre la collega si occupa di un altro anziano. Così ci si spacca la schiena.
In quasi tutte le case di riposo gli orari legali e contrattuali non sono rispettati.
Intanto è impossibile avere una vita privata normale, perché i turni di lavoro mensili ci vengono comunicati all’ultimo momento: il 27, 28, anche il 30 del mese. E questi orari vengono cambiati continuamente, basta un collega in mutua o in permesso e vieni obbligato a cambiare l’orario, anche il giorno prima o la mattina stessa. Questo perché le aziende non vogliono pagare i pochi euro della Reperibilità prevista dal contratto.
Però ugualmente obbligano a andare a lavorare fuori turno, addirittura minacciano quelle operatrici che non abbiano il cellulare sempre acceso.
Dire di “no” è quasi un crimine che solo poche persone coraggiose si sentono di dire.
In questo modo si saltano i riposi e può succedere (spesso!) di lavorare illegalmente anche 10 o 12 giorni di fila. Come si può lavorare bene in questo modo?
Quanto aumenta il pericolo di errore? Lo stress? Il rischio di incidenti?

Tutto il personale viene obbligato a lavorare gratis a inizio e fine turno: chi per il cambio della divisa e chi addirittura per effettuare il passaggio di consegne.
Un gruppo di noi ha deciso di contestare davanti al giudice che non ci vengono pagati passaggi di consegna cambio di divise. Abbiamo vinto in tribunale e la cooperativa dovrà pagare un bel po’ di soldi a tutte quelle che hanno fatto causa, diverse migliaia di euro!
Nuove cause si stanno preparando, ed anche se previsto dal nuovo contratto, sarà sempre possibile recuperare il pregresso!
Alcune aziende non rispettano le 38 ore, impiegano i tempi pieni come se fossero par-time e pagano di meno il personale. Alcune aziende usano il par-time come se fosse un tempo pieno e non pagano il lavoro supplementare. Alcune aziende non pagano gli straordinari.
Alcune applicano la cosiddetta “notte passiva” non pagata.
Alcune aziende impongono le ferie, i recuperi e i permessi come vogliono loro e non su nostra richiesta.

Cosa aspettiamo a farci rispettare tutti/e? Ora basta!

TURNI CERTI E RISPETTO DEI RIPOSI

PIÙ’ OPERATORI IN SERVIZIO

NESSUNA NOTTE PASSIVA

NESSUNA SOSTITUZIONE DEGLI INFERMIERI SULLA TERAPIA

FINE DELL’AUTORITARISMO DI DIRETTORI E DIRIGENTI VARI

ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI DI SALUTE DI OPERATORI E PAZIENTI

...dov’erano i grandi sindacati in tutti questi anni?? E’ importante rivolgersi a SINDACATI 
SERI e ONESTI, SENZA LEGAMI POLITICI O CONNIVENTI CON LE COOPERATIVE!

 

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