BASTA
PAROLE, IL MIO LAVORO VALE!!
BASTA
NOTTI PASSIVE, NOI SCIOPERIAMO!!
Giovedì
25 giugno abbiamo
incontrato in Prefettura a Cuneo
il Presidente della Cooperativa Il Solco
di Scarnafigi per il tentativo
di conciliazione
obbligatoria, in relazione alle criticità sussistenti nella Comunità
Alloggio.
L’incontro
era un ulteriore tentativo per trovare un accordo sulla fine delle
notti passive, istituto contrattuale vergognoso, ma le nostre
speranze si sono scontrate con un muro di gomma che non ci
aspettavamo tanto esteso, infatti ad accompagnare il Presidente della
Cooperativa, abbiamo trovato lo “stato maggiore” di
ConfCooperative, con il Direttore Provinciale di Cuneo, Pietro
Cavallero. E’ apparso subito chiaro che la
questione esulava semplicemente dall’organizzazione del lavoro del
Solco, di una singola cooperativa, interessando invece in modo più
ampio gli “interessi” di diverse cooperative.
Due
parole ancora sulla “notte passiva”: NON
è legale; lo
definiscono
le leggi europee e italiane, che
sono
prevalenti rispetto ai contratti collettivi; effettuare
la notte passiva significa lavorare oltre le ore del proprio
contratto individuale, infatti, al nostro monte orario settimanale
dobbiamo aggiungere le ore “passive”,
lavorando molto più di quanto definito contrattualmente.
Questo
significa aumentare le ore lavorate
nel mese, e soprattutto ridurre i riposi, di conseguenza aumentare la
fatica e la stanchezza, con notevoli strascichi anche sulla qualità
del nostro intervento assistenziale ed
educativo.
Spesso
le notti passive vengono attaccate ad altri turni, con il risultato
di trovarsi
a lavorare
anche sino a sedici ore di fila o
più,
superando il limite massimo di ore per turno, che sono tredici, e
non rispettando le ore di stacco da un turno all’altro, che sono
undici.
Lavorare,
siccome di questo si tratta, con una retribuzione di circa 1,5 euro
all’ora è francamente indecente! Rasenta lo sfruttamento più
vergognoso, ci manca solo più definire la gratuità del nostro
lavoro, dopodiché avremo raggiunto la vetta dello sfruttamento più
bieco. Opporsi alla vergogna di una retribuzione così minima è
doveroso e necessario, per riconoscere la dignità reale del nostro
lavoro.
Nell’incontro
abbiamo compreso come non interessino
la fatica dettata dall’utilizzo delle notti passive, non importa
il pagamento vergognoso della nostra attività, e neppure il mancato
riconoscimento del valore del nostro lavoro, o la qualità
dell’intervento portato con l’utenza.
Dopo
mesi trascorsi a lavorare in condizioni durissime, in presenza del
Corona virus che ha contagiato operatori e ospiti della comunità,
l’interesse della controparte, ConfCooperative in testa, come ci è
apparso chiarissimo dall’atteggiamento dei partecipanti
all’incontro, era solo continuare a perdersi in mille parole senza
garantire la fine delle notti passive. Noi ne abbiamo chiesto con
chiarezza la fine.
Questo
per noi operatrici e operatori è inaccettabile, vadano loro a
lavorare per due euro l’ora, stiano loro sul luogo
di lavoro per 16 ore, noi ci fermiamo, e scioperiamo.
Faremo
uno sciopero come ulteriore passaggio perché termini il nostro
sfruttamento, ed utilizzeremo tutti gli strumenti disponibili per
modificare un’organizzazione del lavoro così vessatoria della
nostra dignità. Se ConfCooperative è intervenuta con tanto ardore
perché nulla cambi, sorge il dubbio che l’abbia fatto perché le
cooperative loro associate possano continuare a sfruttare in questi
termini le lavoratrici e i lavoratori.
Devono
sapere che da oggi inizieremo una campagna pubblica ed allargata
perché termini ovunque la vergogna della notte passiva! Da oggi ci
impegniamo perché ci trovino in ogni cooperativa a loro associata
allo scopo di porre fine alle notti passive e a tutte le altre
irregolarità.
#IL
MIO LAVORO VALE!
#BASTANOTTIPASSIVE!
luglio
2020
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