In
merito alla notte passiva, il cui utilizzo fortunatamente è stata
abbandonato dalla maggior parte delle cooperative, dobbiamo spendere
alcune parole molto chiare, in termini giuridici, di organizzazione
del lavoro, ed in termini etici.
In
diritto
Effettivamente
si trova nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle
Cooperative Sociali, definita “servizio con obbligo di residenza
nella struttura”, all’interno di un contratto disastroso per
molti aspetti, che conferma anche in questo passaggio tutta la sua
lontananza dai diritti e dalla dignità di chi lavora nel sociale. I
responsabili di questo contratto li trovate nei firmatari, Cgil, Cisl
e Uil, che continuano a riproporre in ogni rinnovo la “famigerata”
notte passiva.
Nonostante
si trovi sul contratto nazionale, NON è legale; lo
definiscono
le leggi europee e italiane, che
sono
prevalenti rispetto ai contratti collettivi, e
diversi
sono i passaggi giuridici che lo definiscono: ora andremo a elencarne
alcuni.